Il controllo dipendenti è da sempre una tematica molto discussa. Da una parte vi è il potere da parte del datore di lavoro di monitorare che l’attività da lui impartita venga svolta nella totale conformità. Dall’altra, però, vi è la necessità di rispettare la riservatezza dei dipendenti stessi. Vediamo, quindi, come riuscire a monitorare l’attività dei lavoratori senza violare in alcun modo la loro privacy.
Controllo dipendenti
Come specificato in precedenza, quindi, se da una parte diventa a volte necessario monitorare le attività dei lavoratori affinché il datore di lavoro riesca a tutelare adeguatamente i beni aziendali, dall’altra parte è altrettanto necessario rispettare le norme sulla protezione della privacy dei dipendenti. In particolare, il datore di lavoro è tenuto a rispettare innanzitutto il principio di trasparenza. In base a questo principio, il datore di lavoro dovrà informare preventivamente i lavoratori sui limiti di utilizzo degli strumenti aziendali e le eventuali sanzioni previste in caso di violazione.
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Inoltre, altro principio fondamentale da rispettare è il cosiddetto principio di necessità, in base al quale il datore di lavoro è legittimato ad effettuare un controllo dipendenti quando quest’ultimo risulti altamente necessario e/o indispensabile al fine del raggiungimento di un determinato scopo. Inoltre, questo stesso controllo sui lavoratori dovrà essere al tempo stesso limitato nel tempo e mai totalmente massivo. Infine, un altro dei principi da rispettare in tema di tutela della privacy dei dipendenti consiste nel principio di finalità, in base al quale l’azienda dovrà finalizzare il controllo sui lavoratori al mero obiettivo di assicurare una corretta continuità aziendale e/o di prevenire eventuali illeciti.